giovedì 15 luglio 2021

Recensione - Whiterose – Come un fiore nella polvere - di Marta Arvati

 


Buongiorno readers, oggi vi parlo di una lettura che consiglio a tutti gli amanti del romantic suspence, "Whiterose. Come un fiore nella polvere" di Marta Arvati edito Darklove - Brightlove - Collane Editoriali.


Titolo: Whiterose – Come un fiore nella polvere
Autore: Marta Arvati
Genere: Romantic Suspense (Hot)
Pagine: 273
Volume: Autoconclusivo
Prezzo: 2,99
Uscita: 10 Giugno
Disponibile: Formato e-book su Amazon e Kindle Unlimited
Pubblicato da: Collana digitale Darklove/Pubme

Sinossi

“Era come me. Una combattente. Rotta dentro ma ancora in piedi; pronta a lottare se necessario, ma anche ad arrendersi. Caparbia. Ostinata. Non era abituata ad avere paura, come se in fondo vivere o morire non fossero poi concetti così diversi. Era tutto scritto nei suoi occhi.”

“Era un sopravvissuto, come me. Due reduci della battaglia con la vita, feriti, arrabbiati, corrosi dentro. Ognuno costretto a convivere con i propri incubi, e a fare i conti con le proprie scelte.”

Lui, un agente speciale della SWAT in missione. Lei, una prostituita in fin di vita, abbandonata in una stanza di un motel. Il loro incontro non potrebbe essere più brutale, la loro inspiegabile attrazione non potrebbe essere più sbagliata. Eppure, quando Ezra chiederà ad Evelyn di scegliere tra la prigione e un nascondiglio sicuro a casa sua, le loro vite finiranno per mescolarsi come fuoco e polvere da sparo, come un puzzle a cui sembrano mancare dei pezzi fondamentali, come qualcosa di troppo bello a cui non sai rinunciare. A volte, le seconde possibilità nascono dalle macerie, altre invece, è proprio in mezzo a quelle macerie che devi sprofondare per trovare la luce, sperando solo che non sia già troppo tardi. Sperando solo di riuscire a salvare te stesso e tutto quello che ora senti di dover proteggere, a qualunque costo.

Copia Arc gentilmente fornita dall'autrice in cambio di una recensione onesta.
“Ezra Jackson, nome in codice Red. Due identità, una sola vita: la mia.”
Ezra ufficialmente è un agente della SWAT, mentre in incognito lavora per l’Agenzia, un’organizzazione governativa segreta che, suddivisa in unità locali, si dirama nei punti nevralgici della criminalità.

I pochi che sono a conoscenza della loro esistenza li chiamano gli Spazzini, perché il loro compito è quello di pulire, arrivare dove la giustizia ordinaria, la CIA o FBI non possono.
Durante una missione che li vede impegnati nella ricerca del figlio di un mafioso Ezra incontra gli occhi di Eve.
“Nei bassifondi di Detroit tra immondizia e violenza trovai un fiore sbocciato per errore in mezzo alla polvere”. 
Eve è una prostituta a cui la vita fin da quando è in fasce non ha mai sorriso, una sera viene aggredita, picchiata e lasciata quasi in fin di vita da un cliente in un motel, e sarà proprio Ezra a salvarla.

Saranno i suoi occhi quelle due meravigliose acquemarine screziate di verde, a colpire l’agente, che mosso da un inspiegabile senso di  protezione a decidere di prendersi cura della ragazza e cercare di toglierla dalla strada.
Ma Ezra non ha smesso in conto che quella convivenza avrebbe cambiato la sua quotidianità
“Da tempo avevo chiuso a chiave l’anima e con essa ogni possibile sentimento che potesse rendermi fragile di nuovo”. 
Ezra non può perdere il suo equilibro, da anni la sua vita va avanti solo in una direzione, e passare quei giorni a stretto contatto con Eve, ha aperto vecchie ferite e creato crepe dietro quel  muro in cui anni prima per non soffrire più ha costruito attorno a se.

Ma sarà quello stresso cuore, quel muscolo che da tempo ha smesso di battere di provare emozioni a decidere per lui.

Eve ha solo venticinque anni, ma è come se non avesse più nemmeno un’età. Tra i vicoli di una città in degrado, ha smarrito la sua dignità, svenduta, abbandonata, è diventata ciò che è, per alcuni una ragazza perduta, per altri semplicemente una prostituta.

Ha imparato a vendersi, a offrire agli uomini ciò che volevano, ma ha imparato anche ad estraniarsi dal suo corpo così da non sentire nulla.

Ma quando quello sbirro irrompe nella sua vita offrendole una nuova possibilità di vita, nonostante sia restia e perché no abbia un po' di paura, una nuova lei viene fuori.

Eve è morta in quel motel di Forest Park, e al suo posto è rinata una Evelyn diversa, grazie a Ezra, e alla mano che le ha teso, al futuro che le ha mostrato e che giorno dop giorno stava iniziando a costruire.
“Era come me. Una combattente. Rotta dentro ma ancora in piedi; pronta a lottare se necessario, ma anche ad arrendersi. Caparbia. Ostinata. Non era abituata ad avere paura…”
Tra i due sarà un continuo stuzzicarsi, un gioco di sguardi e carezze a cui resistere sarà difficile, le loro bocche si cercano , i loro corpi si bramano cedere alla passione sarà inevitabile.

Ma Evelyn e Ezra sono così diversi, le loro vite finora hanno viaggiato su due binari opposti, eppure si incontrano, e quando comprendono che i loro cuori sono legati sarà troppo tardi.
“Da due oscurità avrebbe potuto un giorno sgorgare la luce?”
Ma un ombra del passato incombe tra i due, portando nuvole e temporali, riusciranno l’agente Jackson e Evelyn a venine fuori asciutti?


Leggere un libro di Marta è sempre una certezza, li ho letti tutti e chi in un modo chi in un altro li ho amati, ma devo dire che questo mi piaciuto in modo particolare perché mi ha mostrato la sua  capacità di saper spaziare tra un genere e l’altro.

La sua penna rimane elegante, fine e armoniosa, le scene hot e passionali che troviamo nel romanzo non risultano affatto volgari, anzi, sono descritte in maniera delicata riuscendo ad emozionare il lettore.

I suoi personaggi non sono mai banali o scontati, ma racchiudono mille emozioni e sfumature diverse Ezra e Evelyn hanno confermato ancora una volta la sua bravura.

La scrittura risulta più matura rispetto alle altre opere e talmente trascinante che è impossibile arrestare la lettura, arrivando fino all’epilogo con il fiato sospeso. 

Ho amato Ezra e Evelyn, due anime in cerca di un senso. Due sopravvissuti. Due reduci della battaglia con la vita, feriti, arrabbiati, corrosi dentro.

Ognuno costretto a convivere con i propri incubi, e a fare i conti con le proprie scelte.
Ogni emozione vissuta dai personaggi di questo romanzo mi è entrata dentro, insinuandosi nel profondo e facendomi sentire parte della loro vita.

Potrei scrivere ancora moltissimo di questo romanzo, ma non voglio rovinarvi il gusto della lettura.
Marta ci ricorda che i fiori più belli si possono nascondere anche nei luoghi più impensati, che l’amore arriva all’improvviso e non ti chiede il permesso.

L’amore spesso è il farmaco indispensabile per curare le ferite, per sanare le crepe del cuore.

Se amate le storie intense, nelle quali azione, suspence e  adrenalina si mescola con la parte romantica della quale Marta ci ha abituato, allora questa è la lettura che fa per voi.
“Un fiore reciso, con spine appuntite a proteggerlo, ma con un profumo talmente inebriante da restituire al mio cuore segregato ogni battito perduto, smarrito scordato. Quel fiore sarebbe stato la mia fine o forse il mio inizio “



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