lunedì 14 novembre 2022

Recensione “Lotta fra titani” di Wilbur Smith con Mark Chadbourn




Readers a un anno dalla scomparsa la Harper Collins pubblica "Lotta tra Titani" di Wilbur Smith, e la nostra Manila lo ha letto per noi.



TRAMA 

Per oltre cinquant’anni la valle del Nilo non ha conosciuto altro che guerra e distruzione per mano degli Hyksos, un popolo assetato di sangue giunto dal lontano Oriente. La situazione è disperata: a frenare l’avanzata del nemico rimane solo un manipolo di coraggiosi ribelli capitanati da Taita, potente mago e consigliere del faraone, l’unico convinto che esista ancora una speranza.

Piay, che gli è stato affidato dai genitori quando aveva solo cinque anni, è stato addestrato per di- ventare un prode guerriero e una spia senza rivali. Ed è proprio a lui che Taita affida una pericolosa missione: spingersi a nord, attraverso le terre ne- miche e oltre il grande mare, per cercare alleati che li aiutino a difendere l’Egitto. Sarà un viaggio durissimo e pericoloso, che lo metterà alla prova in modi che non avrebbe mai immaginato, ma Piay sa che il destino del Regno è nelle sue mani, ed è determinato a dare prova del proprio valore…

Copia ARC fornita dalla CE in cambio di una recensione onesta

Questo credo purtroppo che sarà l’ultimo dei romanzi di Wilbur Smith e, aimè, ne sento già la mancanza. Ogni sua storia l’ho amata in modo viscerale, l’ho fatta mia, perché è stato uno di quegli autori che non raccontavano solo avventure, ma pezzi di storia di una civiltà che amo fin da bambina. Tutto il suo ciclo egizio è meraviglioso e non poteva essere da meno anche quest’ultimo.

Lotta tra Titani non è solo la lotta tra Piay e il terribile Sakir, soprannominato il Falco Rosso, comandante degli Hyksos, ma una vera lotta tra dei: Seth, dio dei deserti e della guerra, e Khonsu, il viaggiatore che segnava il passaggio del tempo. 

Rivali fin dall’inizio, Piay è mandato in missione dal mago Taita verso Sparta per chiedere l’appoggio delle loro truppe in aiuto per la guerra che l’Egitto sta combattendo contro un popolo barbaro che lo sta invadendo.
“Sei una creatura non ancora formata, in bilico sull’orlo della grandezza, che vacilla sul ciglio di un baratro di fallimento. La porta che conduce alla gloria o quella che conduce alla distruzione”
Queste le parole che il saggio Taita dice al suo valoroso guerriero che ha addestrato per anni.
Insieme al fedele Hannu, amico ed ex combattente delle Guardie del Coccodrillo Azzurro, Piay parte alla volta di Sparta per poter parlare con il re Hurotas, per salvare la sua terra e per mettere alla prova se stesso.

Tantissime saranno le battaglie che dovrà affrontare, nuovi popoli, nuove usanze, diplomazia, astuzia e cuore da mettere in gioco per arrivare alla meta.
Non manca di certo la storia d’amore, perché Piay incontrerà sul suo cammino la bellissima Myssa, una donna resa schiava, rapita dal suo popolo, intelligente e scaltra.



Ancora una volta mi sono lasciata trasportare da questa incredibile avventura che non solo parla di magia, patriottismo, ma anche di amicizia vera e amore. Non si può racchiudere in una sola recensione ciò che questo libro rappresenta, ma posso dirvi che se amate l’autore, anche stavolta non vi deluderà. 

Piay capirà cosa vuol dire vivere di stenti, cosa significa tenere a qualcuno che non sia solo se stesso e sarà pronto a sacrificare la sua vita per giungere al suo scopo. Rendere l’Egitto una terra libera.

Il suolo vibrò e un rombo riempì l’aria come se fosse scoppiato un temporale. Piay intravide i volti dei soldati egizi stremati e feriti vicino a lui: la perplessità aveva lasciato il posto al timore reverenziale e forse anche a un briciolo di paura, davanti alla forza bruta che puntava verso il nemico.

Epico, questo è il solo modo per poter descrivere questo romanzo. Wilbur Smith rimarrà per sempre nel mio cuore. 



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