giovedì 25 febbraio 2021

Recensione "La stanza del lago" di Giò Furfaro

 

Readers oggi vi parlo di una lettura in collaborazione con Edizione del Poggio "La stanza del lago" di Giò Furfaro.


La Stanza Del Lago
Autore: Furfaro Giò
Editore: Edizioni del Poggio
Categoria: Letteratura italiana: testi
Numero pagine: 128
Data di Uscita: 09/05/2020
Collana: Mainstraim
12,00 €

Sinossi

Il ricordo fa perdere per un attimo la connessione col mondo, entriamo dentro il nostro corpo con tutta l'anima e ci smarriamo come fanciulli nel bosco ed è sera. Così ci addormentiamo chiudendoci dentro una stanza dove nessuno può esistere. Non si ama quel buio, ma ciò che vibra nella dolce memoria di quel richiamo. Possiamo ascoltarlo, come musica di un vecchio brano, mentre cadono le gocce che cercano di spegnere l'ardore, possiamo riscaldarci con le ceneri di quel che resta di quell'amore. E poi più nulla, ed è silenzio... ed è solo un ricordo. Basta chiudere dietro la porta e tenere la chiave attaccata al cuore per non perderla fino al sorgere di un nuovo giorno.


“Se basterà solo un granello per capire la grande montagna, mi considererò fortunata, e la mia paura si dissolverà nella luce della sua voce.”

E’ così che l’autrice apre il suo romanzo, con questa dedica al marito Vito scomparso qualche anno fa.
La stanza sul lago è un romanzo intrigante e originale, che ho letto tutto d’un fiato senza riuscire a staccarmi dalle pagine. Pagine ricche di riflessioni, intense e coinvolgenti. Un viaggio alla riscoperta di se stessa e del significato della vita.
“Stavo attraversando la strada, dopo essermi incontrata, per l’ultima volta, con la persona che più avevo amato nella vita. Ci eravamo lasciati e le mie lacrime piovevano insieme al cielo. Stavo tornando a casa col solo desiderio di chiudermi nella mia stanza per non sentire il dolore.”
Lucilla la protagonista dopo un fatto che le causa un immenso dolore e tanta rabbia si risveglia sola in un posto sconosciuto,  che poi scopre essere il “mondo Astrale” non conosce nessuno, ma non si perde d’animo, anzi, vuol comprendere cosa le sta accadendo e ritrovare la via di casa.

Lucilla in questo viaggio misterioso sarà affiancata da delle creature che le apriranno gli occhi e man mano il viaggio va avanti più prenderà coscienza di sé e dei suoi sentimenti.

Sentimenti non più puri che col passare degli anni sono stati macchiati dal mondo che ci circonda.
Il mondo terrestre da cui Lucilla proviene è “infestato” dalla superficialità, dall’egoismo, dall’indifferenza, nessuno si preoccupa dell’altro, il più forte vince e il debole?
Il debole soccombe.

Lucilla viene condotta nella casa del lago e arrivata al suo interno ogni cosa acquista un senso.
Il dolore, la sofferenza lasciano posto al senso di pace che quel luogo riusciva a trasmetterle.
“Stavo meglio, ero più tranquilla…”
La casa del lago per la nostra Lucilla è un piccolo paradiso ma il suo scopo è ritrovare la chiave d’oro che inserita nella giusta porta le aprirà il varco per ritornare nel suo mondo.
“Ci vorrebbe un miracolo…, dissi col desiderio di una sproporzionata speranza.”
Ma i miracoli accadano se noi abbiamo fede, se crediamo con tutte le nostre forze.
Riuscirà Lucilla a tornare a casa?

“Usa il cuore e vedrai come tutto ti apparirà giusto.”
La casa del lago , miei cari readers, vi lascerà senza fiato quel pizzico di fantasy rende la storia ancora più misteriosa e aumenta la voglia di arrivare all’epilogo.

Lo scenario che l’autrice descrive è l’opposto di quello terrestre, un vero “paradiso” ricco di colori, profumi, dove ogni cosa segue la sua giusta armonia.
L’autrice ci lascia un messaggio attraverso Lucilla : “La mente, ispira la materia, ma è con la fede che si materializzano i buoni pensieri, perché puoi correggere la parte negativa, scaturita dalla sofferenza, e cambiarla in positivo. Perché solo attraverso la fede, la costanza e l’amore puoi aiutarti e aiutare.”

L’uomo vive in un mondo dove la speranza ha lasciato il passo allo sconforto, le persone non solo non hanno più fiducia, ma abbandonano pure l’idea di sognare e percorrere nuove vie, accontentandosi della solita e sicura routine.

Questo viaggio nel mondo “Astrale” permette a Lucilla di prendere coscienza di sé, di abbandonare le paure, distruggere il dolore e lasciare spazio ai sentimenti puri.
Nonostante le difficoltà, gli errori e le delusioni, la speranza non deve mai morire essa è la chiave per continuare ad amare la vita, ad amare noi stessi.

Non vi svelerò altro, ma vi assicuro che la scrittura sublime dell’autrice saprà coinvolgervi a tal punto da arrivare all’ultima pagina senza accorgervene e col il cuore gonfio di emozioni.
“L’amore che abbiamo dentro non deve mai finire in fondo ad un pozzo o fermarsi in una stanza di cui poi buttiamo la chiave.”




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