venerdì 26 novembre 2021

Recensione "Il nuovo regno" di Wilbur Smith

 


Readers oggi la nostra Manila ci parlerà della sua ultima lettura "Il nuovo Regno" di Wilbur Smith, edito Harper Collins.


Titolo: Il nuovo regno
Autore: Wilbur Smith
Genere: Azione e Avventura
Editore: Harper Collins
Data di pubblicazione: 28 ottobre 2021

TRAMA


La vita di Hui, figlio del governatore di Lahun, è quella di un privilegiato e il suo futuro, seguire le orme del padre alla guida della bellissima città dalle bianche mura, sembra ormai scritto. Ma dietro quella facciata idilliaca sono all’opera oscure forze malvagie… Accecati dalla gelosia, Isetnofret, matrigna di Hui e spregiudicata strega devota al culto del dio Seth, e Qen, il suo fratellastro, tramano nell’ombra per scalzare dalla sua posizione il governatore, sbarazzarsi una volta per tutte del ragazzo e impadronirsi del potere. Costretto ad abbandonare la città e tutto ciò che ama, il giovane Hui si unisce a una banda di predoni hyksos, i temibili nemici del suo popolo, deciso a vendicarsi e salvare la sorellastra Ipwet. Da loro apprende l’arte della guerra, impara a combattere e diventa un abilissimo auriga… “Finché non si trova al centro di una battaglia ancor più grande, quella per il cuore stesso dell’Egitto. Così, mentre i segreti del passato emergono dalle tenebre e anche gli dei scendono in campo, Hui si ritrova a combattere al fianco del prode generale egizio Tanus e del potente mago Taita. E a quel punto dovrà scegliere il proprio destino: diventare un eroe del vecchio mondo, o andare incontro al futuro di un regno nuovo.

Copia Arc gentilmente fornita dalla CE in cambio di una recensione onesta.

Quando ho scelto di leggere questo romanzo non potevo neanche immaginare che l’autore, che più ho amato in questi anni, ci avrebbe lasciato. Sono cresciuta con le sue storie. 

Mi sono innamorata della “nostra” Africa attraverso le avventure che ci ha raccontato e che mi hanno fatto sognare. Più di tutte quelle legate all’antico Egitto e al suo personaggio più amato:Taita. 

In questo nuovo romanzo il vero protagonista è Hui, figlio di un uomo facoltoso e della sua seconda moglie, morta prematuramente. Hui cresce con i due fratellastri e la loro madre, che scoprirà presto essere una strega seguace di Seth. 

Hui, di spirito libero e intenzionato a farsi valere tra gli uomini e a cercare di portare potere alla sua famiglia, riesce a sottrarre alle Averle, una banda di egiziani dediti al saccheggio e alle scorrerie, una pietra molto famosa con poteri magici e ricercata da tutti. 

Ma, entrare in possesso di quella pietra, sarà per Hui solo l’inizio di tante disavventure. Accusato di aver avvelenato il padre è costretto a scappare, aiutato dalla sorella, nel deserto. Sarà obbligato a rubare, a entrare nelle fila dei grandi guerrieri Hyksos e infine proprio nel gruppo della banda delle Averle, e tutto pur di sopravvivere.

Con un solo e unico amico, una guida del deserto, Hui dovrà lottare per la fame, per la sopravvivenza e per poter liberare la sorella, rimasta nelle mani di sua madre e promessa in sposa a un guerriero Hyksos.

Tutta la storia è incentrata sulla forza di volontà del ragazzo di riscattare il suo nome, la sua libertà e per ottenere vendetta.

L’incontro con Tanus, comandante dell’esercito del faraone, e con Taita, cambierà le sue sorti. Hui si dimostrerà un uomo di valore, coraggioso, un abile combattente e riuscirà finalmente a riabilitare il suo nome.

Come ogni volta che ho letto Wilbur Smith, sono rimasta incollata alle pagine. Il modo di descrivere i paesaggi, le guerre, l’umanità dei personaggi, sono la caratteristica che lo ha sempre contraddistinto.
Ho sofferto insieme a Hui, ho viaggiato e combattuto con lui. Posso senz’altro dire che la saga sull’Egitto sia la sua migliore opera. 

Tutto l’amore che ha provato per questo popolo si esprime in ogni riga coinvolgendo il lettore, regalandogli la sensazione di tornare indietro nel tempo. Smith ha la capacità di farti sentire il caldo torrido del deserto, la brezza leggera del Nilo, la forza interiore degli uomini di cui parla, la grandezza di una civiltà che ancora oggi ci affascina più di ogni altra. 

Anche se gli ultimi romanzi non hanno avuto in sé la grandezza dei primi, posso senz’altro affermare che, una mente geniale come la sua, mi mancherà moltissimo. Wilbur/Taita, ci hanno accompagnati oltre i confini del mondo. 
“Inchinati” sussurrò lei. “Inchinati davanti a poteri che travalicano la tua immaginazione”
“No” rispose Hui a testa alta. “Resisterò per mio padre, per Ipwet, per Tanus. Per l’Egitto”
Grazie Wibur Smith.


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