mercoledì 7 luglio 2021

Recensione "Heart Under Siege. Detenuto 4587" di Lorena Nigro e Teresa DG.


 Readers ho avuto il piacere di leggere in anteprima il nuovo romanzo di Lorena Nigro e Teresa DG  "Heart Under Siege. Detenuto 4587"pubblicato oggi 7 luglio.
Un romanzo intenso e coinvolgente, vite che si intrecciano, segreti che vengono a galla, sentimenti ed emozioni che si sprigionano dalle pagine dando vita ad una storia che ho molto amato  e che spero conquisti anche voi.

Titolo: HEART UNDER SIEGE – Detenuto 4587
Autore: Lorena Nigro – Teresa D.G.
Genere: Contemporary Romance
Pagine: 265
Volume: Auto conclusivo
Prezzo: Ebook € 2,99 
Uscita: 07 Luglio
Disponibile: Formato e-book e cartaceo su Amazon, disponibile anche su Kindle Unlimited
Pubblicato da: Self publishing 

TRAMA
Penitenziario di Huntsville - Texas
Condanna da scontare: quarant’anni di reclusione 
Pena già espiata: dodici

Avevo solo ventitré anni, quando un brutto scherzo del destino mi ha spedito nel girone dei dannati. Omicidio di secondo grado…  è ciò che mi sono meritato per aver mandato il mio migliore amico al Creatore.
Ho brancolato nel buio, un buio già sperimentato che mi ha dirottato in un’esistenza che non mi appartiene. Sono un uomo, adesso, ma di Colin Baker non c’è più traccia. Al posto dei sogni c’è un numero a identificarmi: Detenuto 4587.
Ci credereste se vi dicessi che stavo per sigillare l’unico spiraglio di luce di queste mura di cemento? Niente psicologhe e nemmeno avvocatesse in una prigione di lupi affamati, eppure… lei esiste. Non possiamo toccarci né vederci, ma è l’unica a rendere questo dannato posto un dolce supplizio.
Ho tante colpe, più o meno gravi. Ho una coscienza e così un’anima che non fanno che tormentarmi. Mi ricordano il castigo in cui vivo e da cui non uscirò mai perché è come un loop infernale. 
Respiro ancora. Forse questo è il mio rimorso. Respiro per istinto di sopravvivenza, quindi sì, Vostro Onore, sono colpevole... colpevole di avere un cuore che vuole tornare ad amare.

Copia digitale gentilmente fornita dalle autrici in cambio di una recensione onesta.

Parlare di questa storia non semplice, è una lettura che lascia il segno, che scava dentro e non ti lascia indifferente. È una lettura che ha riportato a galla vecchi ricordi che tengo custoditi in fondo al cuore.

Entrare nel penitenziario statale del Texas, a Huntsville è stato un po' come ritornare nel 2018 quando come volontaria entravo nel carcere di massima sicurezza della mia città tutte le settimane, poi per problemi di salute a malincuore ho dovuto smettere.

Le due autrici con cui ho parlato in chat, conoscono ogni cosa, mi sono confrontata con loro rivelando alcuni dettagli che porto gelosamente nel cuore.

Certo la mia storia è differente, ma in alcuni momenti mi sono sentita un po' come Tate Hill, la protagonista femminile. 

Tate è una ragazza coraggiosa, che non ha paura di andare controcorrente, di sfidare i suoi concittadini, e la gente bigotta che si nasconde dietro una maschera di perbenismo.
Tate porta nel cuore una ferita, una perdita di cui in parte si sente responsabile e non riesce a perdonare i suoi genitori ritenendoli gli unici responsabili di ciò che è accaduto.

Figlia del sindaco di Wichita Fall, in Texas, lavora come maestra in una scuola privata, da anni abita da sola, i rapporti con i suoi genitori sono ridotti all’osso e ogni vota che hanno l‘occasione di incontrarsi il passato si palesa davanti ai suoi occhi.
Per Tate perdonare chi dovrebbe amarla più di ogni altra cosa è più facile a dirsi che a farsi.
“Non dopo che quegli stessi genitori ti hanno abbandonato e mentito solo per mantenere intatta la facciata di brave persone.”
Durante una delle omelie di Padre Anderson, la ragazza rimane colpita da una frase “Aiutare qualcuno rende felici.”

Tate si chiede cosa possa fare in più oltre al volontariato e l’aiuto in parrocchia per essere reamente felice, La risposta di Padre Anderson la spiazza.
“…Penso che tu abbia bisogno di un progetto a lungo termine ce ti restituisca quella voglia di essere felice, qualcosa che ti dia uno scopo. Pensaci, guardati intorno, prendi informazioni, qui e là. Al momento giusto capirai cosa fare.”
Con queste parole che le frullano per la testa, Tate non immagina che per presto il Signore avrebbe davvero aperto una nuova via da seguire.

La sua vita amorosa al momento non è nei suoi piani anche se la sua migliore amica Sierra cerca in tutti i modi di affibbiargli qualcuno con cui uscire, tanto da suggerirgli anche un sito di incontri.
Una sera mentre si trova al pc, navigando da un sito all’altro si imbatte in un blog che desta la sua curiosità. 

E’ un sito diverso da quello suggerito dall’amica, ma si sente come attratta e così con il cuore che sembra impazzito si iscrive, chiedendosi subito dopo, è questo quello che intendeva Padre Anderson quando mi ha detto “Capirai cosa fare?”.
Presa da coraggio scorre tra le pagine della home del sito e spulciando tra i vari nominati incappa in una foto che la destabilizza.
“Sono i suoi occhi …bellissimi tanto che non riesco a descriverli. Azzurrissimi, ma così profondi quanto tristi. E come se la vita li avesse abbandonati, come se racchiudessero una totale impassibilità. Un’indifferenza mista ad apatia.”
Saranno propri quegli occhi a spingerla a scrivere al detenuto Colin Baker.

Colin Baker, ha trentacinque anni, condannato per omicidio di secondo grado, sconta la pena nel Penitenziario statale del Texas, a Huntsville. Penna prevista quarant’anni, di cui dodici già scontati.

Colin prima di entrare in carcere era un ragazzo che con le sue sole forze e l’aiuto della nonna era riuscito a crearsi insieme all’amico Declan una piccola azienda di costruzioni, sembrava andare tutto per il meglio ma un suo errore compiuto da ubriaco è stata la miccia che ha fatto esplodere un litigio con Declan.

Declan però al mattino viene trovato senza vita e la colpa ricade su Colin. 
Sbattuto in una cella come il peggiore dei criminali, Colin non ha più un senso nella vita, aver deluso la nonna è il suo più grande rimpianto.

Divide la cella con Jonas, divenuto ormai come un fratello e sarà grazie a lui che accetta di fare una pazzia, certo che nessuno lo prenda in considerazione.
Ma contro ogni previsione Colin riceve una lettera, una lettera che infonde in lui una nuova speranza.
“Da quando ti ha scritto vedo una luce diversa nei tuoi occhi, c’è speranza e sai quanto sia importante per quelli come noi.”
All’inizio Colin farà di tutto per spingere Tate  a mollare, non vale la pena stare appresso a un uomo che non sarebbe uscito da lì tanto presto. 

Colin avrebbe preferito che anni prima ci fosse stato qualcuno disposto ad ascoltarlo, ma adesso che senso ha? 

Tate testarda non molla la presa e tra una lettera e l’altra i due iniziano a conoscersi e ad aprire i propri cuori. In lui la ragazza vede qualcosa che gli altri faticano a vedere e come dice Padre Anderson 
“Ogni persona , buona o cattiva, merita una seconda possibilità… Ogni essere umano è in grado di amare.”
Per il mondo Colin è colpevole, ma lo è realmente? E soprattutto dove li porterà tutto questo? 
Io non voglio rivelarvi nulla, la storia va letta, amata e capita pagina dopo pagina.



Entro in punta di piedi e spero di rendere giustizia a un romanzo che ha saputo ancora una volta farmi riflettere sulle ingiustizie della vita.

Il duo Lorena e Teresa ormai per me sono una garanzia, quando Lorena mi ha proposto di leggere la storia ho accettato senza sapere di cosa trattasse. 
La loro scrittura risulta fluida, scorrevole e dove finisce una inizia l’altra, senza mai accorgersi chi ha scritto cosa, il tutto sembra nato da un’unica penna, complimenti ragazze.

La storia di Colin e Tate è un crescendo di emozioni che il lettore vive in prima persona, perché entra subito in empatia con i protagonisti, forse per me è stato ancora più semplice perché i ricordi non sono mai andati via.

Anche se entravo in carcere come volontaria il trattamento a cui eravamo sottoposte era identico per tutte, la perquisizione all’ingresso, gli agenti che ti scortano nella sala colloqui, le loro occhiate come per dire ”perché perdete tempo qui dentro?”

Sento ancora nelle orecchie i passi in quei lunghi corridoi, le celle aprirsi, il vociare dei detenuti.
Io non ero con Colin, ma vi assicuro che qualche paio d’occhi azzurri profondi come il mare e  corpi tatuati capaci di scavarti dentro io li ho davvero incontrati.

Le autrici si sono ben documentate e non posso che fare i miei complimenti, si vede che dietro c’è molto studio pur essendo una storia romanzata, nulla è lasciato al caso.
Ciò che accade purtroppo dentro le strutture carcerarie non sempre è legale, la giustizia non trionfa e il male dilaga dove non dovrebbe questa è la triste verità

Ma Tate è un fiore che ha il coraggio di sbocciare nel deserto, è quello spiraglio di luce in fondo al tunnel, è la speranza che non viene mai meno, la speranza a cui Colin si aggrappa per non impazzire del tutto.

Non soffermatevi in superfice, ma andate oltre, provate a leggere nel cuore di Colin, il Colin uomo, non il detenuto, perché qualunque sia l’errore commesso è pur sempre un essere umano che sta scontando la sua pena, fidatevi che affezionarsi è inevitabile!

Colin e Tate sono due protagonisti che vi faranno perdere la testa, tanti saranno gli stati d’animo che proverete e alcune lacrime righeranno il vostro volto.

Ogni emozione vissuta dai personaggi di questo romanzo mi è entrata dentro, insinuandosi nel profondo e facendomi sentire parte della loro vita.

Potrei scrivere ancora moltissimo di questo romanzo, ma mi fermo perché il rischio di fare spoiler è tanto, ma vi assicuro che io ho scritto solo una piccola parte, la migliore, quella più intensa e coinvolgente lascio a voi il compito di scoprirla.

Quindi voglio terminare augurandovi buona lettura, e che questo romanzo possa farvi emozionare così come ha fatto emozionare me.
“Mi sto mettendo nei guai. Un guaio con un paio di occhi azzurri e tristi da cui non riesco a sfuggire.”



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