martedì 6 aprile 2021

Recensione "Audace" di Carmen Weiz

 


Readers oggi vi parlo di "Audace" di Carmen Weiz, il terzo e ultimo volume della serie Swiss Stories, edito Edizioni Quest.


Titolo: Audace
Autore: Carmen Weiz
Editore: Edizioni Quest
Serie: #3 Swiss Stories
Pagine: 397
Formato: Kindle e copertina flessibile
Pubblicazione: 27 Marzo 2019
Genere: Thriller con tinte rosa

Copia gentilmente fornita dalla CE in cambio di una recensione onesta

Trama
In quanti modi diversi ci si può camuffare?

Dietro a quante maschere ci si può nascondere?
Per quanto tempo lui riuscirà a fare il doppio gioco?
Vivendo nella penombra, dissimulando, sfidando costantemente il destino?
Tic... tac.... tic... tac...
Mettendo la sua vita in pericolo, collaborando con il SIC - Servizio di Informazioni della Confederazione Svizzera.
Cercando di fermare uno spietato maniaco, in perenne lotta contro il tempo.
Sapeva che innamorarsi sarebbe stato uno sbaglio,
ma lei... lei non era come tutte le altre donne, non chiedeva niente in cambio, prendeva solamente ciò che desiderava; anche lei indossava delle maschere e quando tutte le maschere cadranno niente sarà più come prima.
Readers eccomi giunta alla fine di questo bellissimo viaggio firmato Carmen Weiz, con Audace si conclude la trilogia Swiss Stories.
Mi sono avvicinata a questo genere in punta di piedi in quanto non è tra i miei preferiti, forse perché non avevo ancora incontrato l’autrice giusta, o forse perché lo scartavo a priori senza soffermarmi bene sulle trame. 

Ma Carmen Weiz mi ha presa per mano e volume dopo volume mi ha mostrato che spesso possiamo sbagliarci, che bisogna sempre dare un’occasione a generi diversi dai nostri preferiti. 

Questo volume a mio avviso è il più bello che abbia finora letto dio Carmen, ciò non vuol dire che gli altri siano da meno, ma qui c’è quel quid in più che ha stregato il mio cuore.
Se nei precedenti volumi abbiamo conosciuto le storie di Adam e Anna, Thomas e Liz, in questo terzo volume avremo modo di conoscere meglio Oliver e Leonie.

Anche questa volta a fare da sfondo alla storia i meravigliosi paesaggi della Svizzera con la sua Foresta Nera.
“Le ho chiesto chi è Leonie, non la dottoressa Werni.”
Leonie è una donna che ha fatto della sua professione di medico uno stile di vita. Nella vita esiste solo la dottoressa Werni che agli occhi di tutti appare, fredda, imperscrutabile quasi senza sentimenti, perché? 
Perché quando l’ho conosciuta nel primo volume mi sono chiesta, con quale coraggio abbiamo deciso di lasciare la figlia, Mia nelle mani del suo ex marito? 
Quali sono le sue vere motivazioni?

In questo volume l’autrice ci mostra il vero volto di Leonie, una donna fragile, piena di paure e alla fine perché no piena di rimpianti. 
L’autrice con maestria ci permette di entrare in empatia con lei e di farci conoscere i suoi più intimi pensieri, l’influenza di un padre a cui non riesci  mai a dire di no, per non deluderlo, l’ha resa la donna di adesso. 

Una donna dedita solo al lavoro, a perfezionarsi sempre attraversi nuovi studi, convegni e senza mai permettersi il lusso di una distrazione.
Nessuna amicizia o legame, la dottoressa Werni prevale su Leonie, ma fino a che punto può continuare ad andare avanti così?

La sparizione del padre in Africa durante una missione , la porta a partecipare a delle sedute di psicoterapia che la costringono a fare i conti con quella parte di sé che ha sempre messo da parte.

L’incontro improvviso con un ragazzo arrivato una sera al pronto soccorso mette in discussione tutta la sua vita.
“Il suo viso, anche se ferito, era abbastanza particolare e i capelli biondi avevano un taglio che non passava inosservato… i capelli legati in una piccola coda e rasati ai lati.”
Oliver Lessard la cui vita è appesa a un filo, vive come se ogni giorno fosse l’ultimo. 
Nato con un’aritmica congenita, si rifiuta di curare il  proprio cuore e aspetta che esso smetta di battere. 

Quella sera quando arriva in ospedale perché è stato picchiato il suo cuore va in arresto cardiaco e sarà proprio la dottoressa Werni a soccorrerlo. 

Ciò che ancora la dottoressa non sospetta è che Oliver ha deciso di non curarsi e vivere al limite i suoi giorni, infatti da un po' vive una doppia vita: gestisce uno dei ristoranti più in vista di Zurigo ed è anche un infiltrato del SIC.
“Era da più di due anni che conducevo una doppia vita. All’inizio ero euforico per la possibilità di collaborare con il SIC, dovevo solamente fornire informazioni. Gli incontri con Scheiler e il suo capo Hansen, all’interno del ristorante, che offriva la facciata perfetta, i messaggi attraverso i cercapersone, l’aria di mistero che li circondava, mi facevano sentire una specie di agente segreto. Tutto filò liscio per un po’, fino a quando ascoltai qualcosa che mi diede l’obiettivo al quale, inconsapevolmente, ambivo.”
Nessuno era al corrente né della sua malattia e nemmeno che fosse un infiltrato, neanche i suoi “fratelli”, per loro e per il mondo continua ad essere un giovane uomo allegro, sempre disponibile agli scherzi, con tante donne disponibili a passare una notte di fuoco con lui.

Finora è stato bravo a mentire a tutti, ma l’incontro con la dottoressa cambierà ogni cosa.

Due vite che scorrono ognuna nella propria corsia ma che il destino fa incontrare. 
Due vite che all’apparenza sembrano così distanti ma che invece si attraggono come le falene.
Due cuori blindati a doppia mandata che finora non hanno mai saputo cosa significhi la parola “amore” entrano in collisione per poi esplodere. 

Riusciranno a capire che forse solo insieme  si può finalmente tornare a vivere e a far battere i propri cuori all’unisono?
“…gli bastava uno sguardo, di quelli che solo lui era in grado di fare e io mi scioglievo come un fiocco di neve sotto un raggio di sole.”
Ma a minare questo rapporto nascente c’è una figura che lavora nell’ombra, uno spietato “cacciatore” che metterà in pericolo  le loro vite.
Leonie e Oliver riusciranno a sfuggire dalle sue  mani ?

Per scoprirlo non vi resta che gettarvi tra le pagine di “Audace” e lasciarvi catturare dalla penna di Carmen Weiz.



Quante emozioni in questo capitolo conclusivo, anche il mio cuore scandito al ritmo del tic tac dei cuori dei due protagonisti ha assaporato ogni pagina della storia.

Fingere è più semplice che affrontare la realtà, ma quando la realtà però viene a chiederci il conto, buttare giù le maschere ed esporsi in prima persona anche correndo il rischio di farsi del male.

La bravura dell’autrice sta nel mettere nero su bianco ogni più piccola emozione e stato d’animo dei protagonisti, il dolore che si percepisce tra le pagine vi farà in alcune momenti lacrimare gli occhi.

Leonie che nel primo volume ho quasi odiato, adesso mostra quel lato di sé rimasto nell’ombra, è  una giovane donna che nella sua vita non ha avuto altra scelta che essere succube di un padre che ha visto in lei il suo prolungamento. 

Una donna che ora si trova a dover scegliere se continuare a vivere senza emozioni o correre il rischio di  infrangere qualche regola ma essere felice,“ viva”.

Oliver è stata una piacevole scoperta, tra queste pagine viene fuori la sua vera essenza, e quando incontra Leonie si trova a mettersi a nudo senza paura o vergogna.
“…riuscii ad intravedere il vero Oliver: un ragazzo spaventato da se stesso, dal suo futuro, sempre circondato da persone, ma incredibilmente solo anche in mezzo agli altri. La sua disperazione era gemella della mia, non potevo dirgli di no.”
L’autrice è riuscita a mescolare gli aspetti psicologici dei due protagonisti in una trama fitta e dettagliata tenendomi appesa a un filo invisibile fino all’epilogo, che ho adorato.

"Audace"è una lettura coinvolgente e intrigante che vi terrà incollati alla pagine, come solo la penna di Carmen riesce a fare. 

Il mio consiglio è di gettarvi a capofitto tra queste pagine e farvi trascinare dalla marea di emozioni contrastanti che la lettura suscita.

Adesso non mi resta che aspettare di leggere i due spin off per poter concludere al meglio questo fantastico viaggio.
“Con il corpo mi strinsi ancora di più a lei per proteggerla. In qual momento mi sentii in pace col mondo e, stranamente, felice.”




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