martedì 2 marzo 2021

Recensione "Pioggia e uva" di Paoletta Maizza

 


Readers oggi vi parlo di una dolcissima lettura che mi ha tenuto compagnia ieri sera "Pioggia e uva"di Paoletta Maizza che ringrazio per la copia digitale.



TRAMA

Puglia, fine anni ‘50

Sorridente, dolce, affidabile, onesta. Lisa Antonaci, orfana di guerra cresciuta dalle suore, decide di intraprendere una nuova strada, la più straordinaria di tutte. A bordo dell’autobus che la porterà a Villa Rini, casa in cui è stata assunta come infermiera personale della dolcissima signora Nella, incontrerà Massimiliano Colella. Coincidenza vuole che sia il nipote della sua paziente e che debba convivere con lui sotto lo stesso tetto. Per lei il giovane dagli occhi scuri e i capelli arruffati dal vento è la dimostrazione stessa di Dio sulla terra. Nel soggiorno meraviglioso fra le mura di quella casa, la vendemmia, la famiglia che l’accoglie come una di loro, scoprirà che all’amore non ci sono ostacoli che tengano e che basta una passeggiata fra i vigneti e sotto la pioggia per capire quanto il mondo sia pronto ad accogliere la sua meravigliosa personalità.

Una dolcissima storia per chi crede nell’amore a prima vista, e nella magia della campagna pugliese nascosta fra il fitto dei boschi.

Puglia, anni ‘50
“A vent’anni avevo deciso di lasciare il posto in cui ero cresciuta, e trasferirmi in un altro paese per iniziare a cercare quella fortuna di cui si parlava…”
Lisa Antonacci è una giovane ragazza, orfana di guerra e  cresciuta in un convento.
Nonostante la guerra gli abbia tolto i genitori non ha mai perso la sua voglia di vivere e di sorridere.
Grazie all’aiuto delle suore riesce a diventare un’infermiera e spinta dalla voglia di costruirsi un futuro fuori da quelle mura accetta un lavoro come infermiera privata presso la famiglia Coletta.

Villa Rini diventa la sua nuova casa e tutti i suoi componenti la famiglia che finora gli è mancata.
L’anziana donna che deve accudire è nonna Nella, una donna unica e speciale, vispa e piena di voglia di vivere molto legata ai suoi tre nipoti Milo, Theo e il più piccolo Massimiliano.
“Alla sua vicinanza, ho sentito il mio corpo vibrare. Dovevo vivere nella stessa casa con chi mi aveva scombussolato la giornata con una semplice risata. Il cuore batteva veloce, più di quanto mi fosse mai capitato prima…”
Massimiliano il nipote minore di Nella è un ragazzo dolce, sensibile e un po' misterioso, che si divide tra le lezioni all’università a Bari e la sua amata musica, infatti suona il violino, il pianoforte e scrive canzoni.
Il loro sembra proprio un incontro voluto dal destino, due anime che si riconoscono al primo sguardo, due cuori capaci di battere all’unisono.

Lisa sembra finalmente aver trovato la felicità e pure l’amore, ma si vergogna troppo per ammettere ciò che prova, si sente non all’altezza di quella famiglia, non all’altezza di Massimiliano i cui genitori sperano in un futuro radioso.

Ma si può chiedere al cuore di non amare? Di  far finta di non sentire le farfalle quando si è nella stessa stanza?

L’amore è come una pioggia estiva che ti sorprende all’improvviso, che rinfresca dalla calura che dona nuovi colori alla terra.

Lisa si sente così felice e amata in quella famiglia che l’ha accolta come uno figlia che ha paura di deluderli, paura di essere giudicata male. 
Ma se anche Massimiliano provasse i suoi stessi sentimenti?
“Molto spesso sono le cose che non ci sembrano giuste a essere perfette.”


Non vi svelerò altro sulla trama, ma vi assicuro che la scrittura sublime dell’autrice saprà coinvolgervi a tal punto da arrivare all’ultima pagina senza accorgervene.

Paoletta é un’autrice che ho scoperto da poco, ma che subito mi ha colpito. 

Ho apprezzato la sua capacità di sorprendere il lettore, svelando poco alla volta la personalità dei protagonisti, meraviglioso il modo in cui è riuscita a farmi entrare in sintonia con i protagonisti, e grazie alle descrizioni accurate che ho toccato con mano quello che vedono e sentono.

Da ogni pagina, in ogni momento della storia, trapelano emozioni e sentimenti.
Ho ascoltato il fruscio delle foglie ingiallite e calpestate, le voci di gioia il giorno della vendemmia,  il profumo della pioggia che bagna la terra,
Ho visto i colori dei vigneti e del paesaggio.

Pioggia e uva è un romanzo breve, una coccola che scalda il cuore e che fa bene all’anima.
La storia tra le pagine ci lascia un messaggio : mai perdere la speranza, ma credere che dopo un temporale torni a splendere il sole, che ogni sofferenza del passato può essere alleviata dal balsamo dell’amore.
Nessuno è escluso dall’essere felice!

La famiglia Colella è la prova che si può essere “famiglia” anche senza avere legami di sangue.
L’amore di cui parla Paoletta è amore tra genitori e figli, tra nonna e nipoti, tra due innamorati che si riconoscono con un solo sguardo.

L’amore ha mille sfaccettature e questo romanzo le contiene tutte.
Inutile dirvi che ho amato nonna Nella, un rifugio sicuro per Lisa, una dolce coperta nei momenti di tristezza.

Un libro bellissimo, di quelli che non vorresti finiscano mai, dove troverete un’alternanza perfetta di emozioni: vi assicuro che vi ritroverete con le lacrime agli occhi, amore e passione vi faranno battere il cuore.
“In fondo è questo l’amore: sentirsi liberi, prigionieri nel cuore dell’altro”



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