mercoledì 24 marzo 2021

Recensione " L'ultima luna" di Patrizia Poli

 


Readers la nostra Manila ha letto grazie all'Officina Milena " L'ultima luna" di Patrizia Poli.


Editore: Officina Milena
Collana: Milena in love
Anno edizione: 2021
In commercio dal: 1 febbraio 2021
Pagine: 152 p., Brossura


TRAMA

Africa, primi anni Ottanta. Mary Connelly condivide lo stesso pazzo amore per la savana di suo padre Jeff, ricco industriale inglese trasferitosi in Kenya. Sua madre, l'angloindiana Violet, non si è mai sentita legata alla figlia. Sogna l'Inghilterra e non si rassegna a quella vita. Riesce almeno a vincere su un punto: la famiglia ha bisogno della medicina inglese. Così, a Casa Connelly arriva il dottor Morgan Lawson, giovane, inquieto, subito catturato dall'atmosfera esotica, dal fascino di una terra che non è come la si vede in cartolina ma, quando ti afferra, non ti lascia più. Mary è infastidita, non ama ciò che è inglese, non vuole estranei in casa sua. Entrambi alla ricerca di se stessi e del senso della vita, si scrutano, si girano intorno guardinghi, si cercano pur senza ammetterlo. Del resto, quando la scintilla scocca, non c'è nulla da fare.

Mary Connelly è una giovane ragazza di vent’anni innamorata dell’Africa, il posto dove è nata, e che suo padre le ha insegnato a guardare con occhi sempre curiosi. Il suo attaccamento alla figura paterna è dovuto proprio per lo stesso amore profondo che entrambi provano per questa terra, invece tanto odiata dalla madre, Violet, sempre rimasta attaccata all’Inghilterra. Dopo anni di solitudine, vissuti solo con i genitori, la servitù, un amico del padre Colonnello e un unico insegnante, a casa Connelly, arriva un giovane medico, la cui presenza è stata voluta da Violet.
“C’è bisogno di un medico a portata di mano, ora che tuo padre e io stiamo invecchiando”
Mary non lo vuole. In lui vede solo un altro uomo inglese con cui la madre vorrebbe vederla sposata, con la speranza di tornare in patria.
Sentì il rumore di ruote impantanate e la voce di un uomo che imprecava sotto la doccia (…)
Era un giovane europeo, con una zazzera di lisci capelli biondi, ma di pulito in lui era rimasto ben poco. I pantaloni bianchi erano inzaccherati di fango fino a metà polpaccio, le mani e il viso quasi irriconoscibili. 
Morgan è un giovane dottore inglese che ha sempre lavorato in ospedale. Quando gli arriva l’occasione di un viaggio, in una terra affascinante come l’Africa, al servizio di una ricchissima famiglia e con uno stipendio da capogiro, si tuffa in questa nuova avventura, senza conoscere in che guaio si sta cacciando.
Per lui è solo un periodo di vacanza ben retribuito, e non capisce l’odio viscerale che la giovane Mary prova per lui fin dal loro primo incontro. 
Morgan ha avuto diverse ragazze, ha solo trent’anni, ma in nessuna ha mai trovato quella voglia di vivere e di libertà che legge negli occhi azzurri di Mary. Lei, l’attrae in un modo che lui non sa spiegare. Complice una situazione d’emergenza, Mary e Morgan, si ritrovano vicini e condividono la nascita di un neonato Masai, che senza il loro aiuto non sarebbe mai venuto al mondo. 
“In Africa la gente ha bisogno di tutto” mormorò lei, e una lacrima di commozione le rotolò lungo la guancia. “Non della nostra civiltà, ma della dignità”
“Già” ammise lui. “Qui la vita è più vita che in ogni altro luogo”
Una notte di festa, poi, mentre tutti sono ebbri dall’alcol e dalla musica, Morgan chiede a Mary di ballare e la bacia.
Mary si sente stordita dal cambiamento dei suoi sentimenti verso quel giovane biondo, bello, affascinante e dagli occhi più neri che lei abbia mai visto. Vorrebbe che lui l’aiutasse a salvare la sua gente, ma Morgan non si sente pronto. 
Questa sua decisione li divide e, Morgan, innamorato e nello stesso tempo turbato, decide di licenziarsi dalla famiglia Connelly e di dedicarsi a questo progetto da solo.
Mary, rifiutata e delusa, prenderà una decisione avventata che cambierà la sua vita per diversi anni. 
I due giovani innamorati staranno lontani a lungo, ma le strade del destino a volte tornano a incrociarsi. Mary e Morgan si ritroveranno e saranno più innamorati che mai. 
“Per tutto il giorno non ho pensato che a te” 
L’afferrò brusco, rabbioso al punto di farle male, la strinse contro il suo corpo sudato, le sue labbra la cercarono prepotenti. Un tremito caldo la percorse, si mosse contro la propria volontà, gli afferrò i capelli, li sentì fra le dita, densi, morbidi, e si aggrappò a lui. Morgan la baciò fino a farla restare senza fiato.


Trovarsi, perdersi, ritrovarsi e perdersi ancora. Niente è facile per Morgan e Mary, ma il loro amore è davvero profondo e vince sul tempo e la distanza.

Bella la storia, ricchissime le descrizioni dei luoghi, tanto da sentirne quasi i profumi e i rumori della giungla. Amo l’Africa e quando c’è di mezzo anche una trama, non posso fare altro che innamorarmene ancora di più. 

Scritto bene e scorrevole, se fosse stato più eviscerato, approfondito, ne sarebbe uscito un romanzo strepitoso davvero. Ma l’ho apprezzato anche così. 
“Ti voglio, Mary… Non fuggire più, ti amo”
Da leggere tutto d’un fiato, ne rimarrete affascinati come me. 




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