martedì 9 marzo 2021

Recensione "L'odore della morte" di Irene Catocci

 


Readers oggi la nostra Manila ci parla della sua ultima lettura "L’ODORE DELLA MORTE" di Irene Catocci, ed. Ode Edizioni.



Titolo: l’odore della morte
Autore: Irene CATOCCI
Editore: ode edizioni
Genere: Thriller
Avvertenze: contiene scene di sesso omosessuale e tratta tematiche che potrebbero urtare lettori sensibili.
Pov: 1° e 3° persona alternati
Prezzo ebook: € 2.99
Prezzo cartaceo: € 12.99
Data pubblicazione: 10 febbraio
Pagine: 200
Serie: 2° di dilogia
Autoconclusivo: sì

TRAMA
Avers. Cantone dei Grigioni.

Gli abitanti della valle, sperduta tra le montagne svizzere, si domandano chi sia lo straniero che alloggia nella baita isolata. È schivo, taciturno e, ne sono sicuri, nasconde un segreto.

Davide Profeta, ricercato dalle forze dell’ordine italiane, si è creato una nuova identità, indossando una delle sue innumerevoli maschere, che riescono a farlo sentire sicuro: un uomo come tanti, senza un passato e con il futuro da costruire.

Davide ha un segreto che se rivelato manderà all’aria l’intera messinscena.

L’arrivo in città di un giovane transessuale, però, cambierà le carte in tavola. Davide ripercorrerà una strada che credeva ormai superata, un viale insanguinato e intriso di ricordi che credeva di aver sepolto a stento nella memoria.

La belva, anche se ridotta in catene, conserva lo spirito che la rende tale. E così farà Davide: per non essere divorato dalla nostalgia, farà riemergere dalle ceneri di un passato troppo vicino la sua natura più nascosta, uccidendo. Ancora.

Della stessa autrice: Il dono. J.Skull. Cuore di Jagoda. Quel Mare Profondo. Doomed e Schegge di vetro.

Copia digitale gentilmente fornita dalla CE in cambio di una recensione onesta.

È da un po’ che guardo questo foglio bianco e vuoto e… davvero non so da dove cominciare, perché Irene Catocci è riuscita a lasciarmi senza parole.

Già nel primo romanzo mi sono chiesta se un serial killer potesse innamorarsi e la risposta è stata, sì. Nonostante tutto rimane una persona e se trova chi riesce a toccargli il cuore e scatenare in lui qualcosa… allora ecco che, anche il più terribile degli uomini, si piega davanti a un sentimento potente. 

Abbiamo lasciato Davide Profeta in balia delle acque credendolo morto ma, vi assicuro, che è più vivo che mai.
Mi chiamo Abel Hass e questa che sta per iniziare è la mia nuova vita. 
Già, una nuova identità, una nuova vita, ma con lo stesso cuore, la stessa passione, la stessa perversione.

Davide cerca di cambiare, di ricominciare un’esistenza più sobria, più tranquilla e la cerca in un posto sperduto tra le montagne piene di neve. Ma come si fa a dimenticare l’unica persona che ci ha reso più umani? Davide ci prova, ma non ci riesce proprio.

La solitudine imbastisce la mia mente di ombre. Non devo cedere ai ricordi, ma in giorni così grigi e malinconici non riesco a farne a meno. Mi pensi mai? È tutto difficile, senza di te.
Difficile è resistere all’impulso di cercare Noah in qualcun altro, difficile cercare di allontanare la mente dalla sua figura e quando un giovane gay del paese lo attira come una calamita nel suo covo, in Davide scatta nuovamente qualcosa. La mancanza. La sete di sangue, l’odore del sesso e della morte. Davide non ce la fa. Davide ricomincia a uccidere.
Ovunque si posassero i miei occhi, vedevo solo Noah.
Finché la mancanza diventa così forte da spingerlo a tornare sui suoi passi e ad andare a riprendersi l’amore che aveva lasciato indietro. 

Davide ritrova Noah e lo porta via con sé, credendo che la sua sete di sangue finisca lì sul corpo, sul respiro, sui capelli biondi del suo unico amore. 
Io non vivo, se non ho Noah addosso. Se non ho il suo odore, la sua pelle, il suo candore che mi fa ricordare che anche io sono un essere umano. Io non amo, senza di lui. Non amo.
Noah, nonostante siano passati due anni, non ha mai dimenticato Davide, lo ha lasciato lì in un angolo del suo cuore e quando se lo ritrova davanti non può e non riesce a dire di no all’amore malato che, a sua volta, prova per Davide. 

Questo è un romanzo dove il sentimento si confonde con la perversione. Dove il legame che unisce due persone trascende qualsiasi cosa. Sicuramente è un amore difficile da comprendere, finché non si capisce che amare può portare alla follia le persone più fragili. Noah non è come Davide, ma in lui ci sono momenti in cui non è lontano dalla sua acuta possessione. Perché, alla fine, credo bisogni essere in qualche modo simili per amarsi.
Piango e uccido allo stesso modo in cui amo, senza mezze misure.
La storia è travolgente, passionale come i suoi personaggi, scritta in modo scorrevole e intrigante. Ma un amore così porta alla distruzione di se stessi e di chi si ama.
“Sei orribile, un mostro, un assassino cinico e senza nessuna empatia verso gli altri”
“Ma non posso smettere di amarti. Ci ho provato, ma non posso”
Che dire, questa storia di Irene mi ha colpita, mi ha strascinata nella follia pura di entrambi i protagonisti, mi ha fatto sentire sul serio l’odore del sangue e mi ha trascinata da una pagina all’altra fino a un finale per niente scontato. Anzi, tutt’altro.

I miei complimenti all’autrice, non è stata mai né esageratamente cruenta, né troppo romantica da descrivere un amore che non poteva esistere in condizioni tali. Insomma, è un bel mix di emozioni dosate nella maniera giusta. 
Noi eravamo come una fotografia fuori fuoco. Imperfetti, eppure così veri da poter disegnare ogni nostra falla con le dita. Eravamo eterni, nelle nostre diversità e nel nostro reciproco dolore… Che mostro abbiamo generato dalla nostra unione? 



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