domenica 14 marzo 2021

Recensione "Il faro sulla scogliera" di Linda Kent

 


Readers oggi vi parlo dell'ultimo romanzo di Linda Kent "Il faro sulla scogliera" edito I Romanzi Mondadori. Un vero gioiellino per gli amanti del genere.


Trama

Non è un’avventura, lei era l’amore di una vita

Il capitano Edward Blade, eroe della battaglia di Trafalgar, non ha alcuna intenzione di compiacere l’avidità paterna fidanzandosi con la figlia del facoltoso sir Francis Melville. Se deciderà di sposarsi, lo farà con una ragazza della quale potrà innamorarsi follemente, una fanciulla incantevole come l’elusiva Emma, che vive con i guardiani del faro sulle bianche scogliere di Dover. Anche Emma è attratta dall’affascinante capitano e lo desidera al punto di mentire riguardo alla sua identità pur di trascorrere del tempo con lui. Ma quando Edward decide di dichiararle il suo amore e la chiede in sposa, Emma si vede costretta a rifiutarlo, perché ormai è troppo tardi per confessargli il suo vero nome…

Note:

IL FARO SULLA SCOGLIERA è il nuovo, avvincente romanzo di Linda Kent, una delle più apprezzate autrici italiane di romance.

Tra le altre opere di Linda Kent già pubblicate in precedenza da Mondadori nella collana I Romanzi Classic, ricordiamo Il profumo delle rose selvatiche, SOLE NELLA BRUGHIERA, VENTO DI CORNOVAGLIA, LO SA IL MARE, UNA NOTTE D’AUTUNNO, L’ALBERO DEI DESIDERI, L’AZZURRO OLTRE LE NUBI e ORGOGLIO E SENTIMENTO.

Ambientazione:

Inghilterra, Kent, South Foreland, 1814 (periodo regency)

Copia digitale gentilmente fornita dalla CE in cambio di una recensione onesta

“Se mai incontrassi qualcuno capace di farmi sorridere in quel modo, penso sarei disposta a riconsiderare il mio futuro.”

South Foreland, Kent.

Emma Melville, figlia di Sir Francis, lascia la tenuta di Lydden, scappa da una vita fatta di imposizioni e della rinuncia all’amore. Un matrimonio di convenienza l’aspetta e lei non ha alcuna intenzione di sottostare agli ordini del padre e a quelli della sua futura matrigna Martha.

Fugge e si rifugia presso l’unica persona che l’ha sempre amata e compresa, Rose, sua tata e istitutrice, sorella prima e amica dopo.

Rose è da anni sposata con Mr Knott, e insieme si sono trasferiti a South Foreland, come guardiani del faro.

Quando la ragazza si presenta alla loro porta non possono che accoglierla e, nonostante sappiano cosa vuol dire fuggire da un padre despota, la sostengono nella sua pazzia.

La ragazza è felice di poter trascorrere un mese insieme a loro prima di recarsi dalla zia a Londra, che l’ospiterà.

Per Rose, Emma è una benedizione, soprattutto adesso che è incinta del secondo figlio. Emma è una zia premurosa verso il piccolo William, così allegro e vivace che riesce a colorare le sue giornate facendole dimenticare da cosa, o meglio da chi, scappa.

Durante una passeggiata con il piccolo, Emma si imbatte con il nuovo proprietario di Crafton Abbey.

“Un gentiluomo, fuor di dubbio, a giudicare dall’aspetto autorevole, che la fissava con uno sguardo che non riuscì a decifrare…Fisicamente attraente, non si poteva negare. Statura notevole, spalle larghe e lunghe gambe muscolose messe in risalto dai pantaloni aderenti, infilati negli alti stivali di cuoio. […] E poi c’erano i capelli biondi un po’ lunghi sul collo, legati con noncuranza da un nastro scuro, e gli occhi, di un grigio cangiante: ora brillante come argento, ora cupo al pari di nuvole gonfie di pioggia.”

Emma si trova quasi spiazzata da quel fugace incontro e tutte le sue convinzioni di non sposarsi per un momento vacillano. Quell’uomo così affascinante e gentile si presenta come il capitano Edward Blade, l’uomo con cui il padre ha deciso di farla sposare, colui dal quale lei sta fuggendo. Che fare?

“Non riusciva ancora a credere di averlo incontrato proprio lì, lontano da casa. E pensare che se n’era a andata da Lydden soprattutto per non dover fare la sua conoscenza.”

Presa alla sprovvista, Emma non rivela la sua vera identità ma si presenta come la sorella di Mrs Knott, una ragazza che a Londra lavora come cuoca.

“Occhi molto grandi e vividi, sebbene non riuscisse a capire se fossero verdi oppure nocciola, che spiccavano in un viso a forma di cuore. Con quel naso appena spruzzato di lentiggini impertinenti…”

Una piccola bugia detta a fin di bene, pensa Emma, cosa sarà mai? E poi è certa di non incontrare più il capitano. Peccato, però, che l’aitante capitano abbia deciso di prendere casa a Crafton Abbey. 

Edward Blade, da poco nominato capitano di fregata, dopo aver ottenuto diverse vittorie e raggiunto una sicurezza economica torna a casa. Ma i rapporti con suo padre e il fratello maggiore non sono idilliaci, i due hanno tramato contro di lui presentandogli l’opportunità di aiutare la sua famiglia quasi in rovina con un matrimonio.

Ma Edward si rifiuta di aiutarli e rifiuta di conoscere la sua futura sposa.

L’incontro con l’incantevole Emma rimette in discussione ogni cosa.

“Edward non aveva mai visto riccioli tanto disordinati e ribelli. Avevano il colore del sole al tramonto, ed erano altrettanto luminosi.”

Tra i due scocca subito una piccola scintilla capace di infiammare gli animi. Emma sa bene chi è Edward, si sente attratta da lui, ma è consapevole che ormai quella bugia detta ha un peso. Cosa penserebbe il capitano di lei?

Ma questo non le vieta di vivere dei dolci momenti che Edward le regala, passeggiate, picnic sull’erba, una gita con il piccolo William…

Emma è certa che tra loro non può più esserci nulla, che lei ha rovinato ogni cosa, così non rivela niente a Edward, neanche quando intuisce i sentimenti sinceri dell’uomo.

“Era impossibile. Era assurdo. E infinitamente doloroso. Edward si sarebbe sentito, e a ragione, tradito, insultato e offeso. L’avrebbe odiata e disprezzata, e questo era ciò che più di tutto la faceva soffrire. Perché lo amava.”

Emma non riesce a sopportare più il peso delle bugie, ma scappare sarebbe da vigliacchi. L’occasione si presenta con una missiva da parta della sua futura matrigna: Emma è costretta a correre a casa, perché Sir Francis….

Come reagirà il capitano Blade quando saprà che la sua adorata Emma è fuggita? Smuoverà mari e monti per ritrovarla o sarà il destino a pensarci? Ma soprattutto, sarà capace di perdonarla?


È la prima volta che mi ritrovo a parlarvi di un romanzo di Linda Kent. Quando l’autrice, scoperta per caso girovagando sui social, ha pubblicato alcuni estratti, ho avuto l’impressione che il romanzo mi chiamasse e così, quando è stato possibile e soprattutto grazie alla Mondadori, ho subito voluto leggerlo, senza nemmeno indagare troppo sulla trama, ma, al contrario, fiondandomi immediatamente tra le pagine e i capitoli di questa storia.

La penna di questa autrice è elegante, armoniosa, a tratti poetica e ricca di sfumature, profonda quanto basta a trascinare il lettore dentro la storia e a farlo innamorare perdutamente dei personaggi.

Emma e Edward, due vite destinate a incontrarsi e scontrarsi. Due cuori che conoscono bene cosa si prova a non essere amati e apprezzati dai propri genitori. Due anime in cerca di quell’amore capace di far svolazzare le farfalle nello stomaco, un amore che, come lo definisce Emma, “si legge solo nei romanzi”.

Emma è dolce, ribelle e a tratti ingenua, desidera con il cuore un amore travolgente, ma sembra che il padre voglia a tutti i costi tarparle le ali, ma lei, piccola libellula, non si lascia schiacciare e spicca il volo anche a costo di farsi male.

“Non voleva sentirsi in colpa. Per tanti, troppi anni ne era stata schiacciata, quasi oppressa.”

L’incontro con il capitano Blade, inaspettato come un temporale estivo, le conferma che a volte la vita sa regalare nuove opportunità a chi ha il coraggio di rischiare.

Edward è l’uomo perfetto che da sempre ha popolato i sogni di Emma, peccato, però, che la bugia che gli ha detto le abbia negato l’unica possibilità di vivere quell’amore tanto atteso.

Il capitano Blade di una cosa è certo: Emma è la donna della sua vita.

Quell’incontro inaspettato sembra colmare i lunghi anni di solitudine.

Lei è la rugiada fresca dei suoi mattini solitari. 

È il sole che scalda le gelide giornate. 

È la luna che rischiara la notte.

È la melodia che dal suo violino dolcemente si propaga.

Si nota lo studio che l’autrice ha svolto e infatti nulla è lasciato al caso. 

La narrazione è talmente curata in ogni minimo particolare, che il lettore riesce a disegnare, nella propria mente, luoghi e paesaggi, come se attraverso le righe fosse catapultato dentro la storia.

Il faro sulla scogliera è un romanzo che parla di amore, di affetti familiari perduti e poi ritrovati, di amicizia profonda, speranza e sogni da realizzare.

Linda Kent ci ricorda che a volte bisogna rischiare, mettersi in gioco per inseguire il battito del cuore, anche a costo di soffrire.

Un libro bellissimo, di quelli che non vorresti finissero mai, un mix di emozioni che vi scalderanno il cuore e vi faranno anche commuovere.

Il mio consiglio: leggetelo!

“Era sbagliato e pericoloso. Era giusto, e stupendo”




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