lunedì 7 dicembre 2020

Recensione "Il richiamo del corvo" di Wilbur Smith e Corban Addison

 

Readers grazie alla Harper Collins la nostra Manila ha letto per noi l'ultimo romanzo di  Wilbur Smith e Corban Addison, "Il richiamo del corvo". Dal maestro della narrativa d’avventura, un romanzo appassionante sul destino e la brutalità della natura umana.


In libreria per HarperCollins il 10 novembre, 22.00 euro, 528 pagine 
Traduzione di Sara Caraffini.

Copia ARC gentilmente fornita dalla CE

TRAMA

Figlio di un influente proprietario terriero della Virginia, Mungo St John ha sempre dato per scontati la ricchezza e il lusso in cui è vissuto grazie ai privilegi di cui godeva la sua famiglia. Finché non riceve la notizia che il padre è morto e, una volta tornato a casa dall'università, scopre che il subdolo Chester Marion, l’avvocato che da sempre si occupa delle proprietà dei St John, li ha mandati in rovina e si è appropriato con l'inganno della sua eredità e di tutto ciò che gli spetta di diritto. E come se non bastasse ha costretto Camilla, la giovane schiava di cui lui è innamorato da sempre, a diventare sua amante. Spinto dalla rabbia e dall'amore, Mungo giura di vendicarsi e da quel momento in poi dedica la propria esistenza a distruggere Marion… e a salvare Camilla. Mentre lei, che in quanto schiava non ha modo di sottrarsi alle angherie del suo brutale padrone, deve piegarsi al proprio destino e imparare a sopravvivere come può, Mungo lotta contro ogni sorta di avversità, spinto dalla sete di vendetta e dalla volontà di riconquistare il proprio status. Ma fino a che punto sarà disposto a spingersi per sopravvivere e ottenere ciò che desidera? Un'avventura travolgente e piena d’azione, che attraverso il passato di uno dei suoi personaggi più controversi, Mungo St John, indimenticabile protagonista di Quando vola il falco, ci racconta della brutalità dello schiavismo in America e della potenza dei sentimenti che possono farci crescere, oppure distruggerci.
Aspetto sempre con ansia le nuove uscite di Wilbur Smith. Ho letto e amato ogni suo romanzo, il suo modo di narrare le storie ti fa partecipe di ogni sua avventura e ti porta in giro per il mondo tenendoti per mano. Il suo amore per la storia, per L’Africa e per le popolazioni che nei secoli hanno solcato quella terra, mi hanno fatto appassionare in modo irrevocabile alla sua scrittura.

Non poteva di certo deludermi con questo nuovo libro, davvero avvincente, che mi ha tenuta incollata alle pagine, ingorda di sapere quale fosse il destino di Mungo S. Jones. Un protagonista che avevamo già incontrato, e di cui rimaneva il mistero, e che ora ha eviscerato in modo più profondo, facendoci partecipi della sua vita.

Mungo è un ragazzo che, come il padre, non fa del colore della pelle una differenza. È cresciuto insieme alla bella schiava Camilla e si è innamorato di lei. Nella loro famiglia gli schiavi vengono trattati con dignità, come veri e propri dipendenti, tanto che il padre, nel suo testamento, ha lasciato scritto che alla sua morte sarebbero stati liberi. 

Camilla lo ha sempre amato, fin da ragazzina, a lui ha donato il suo cuore e il suo corpo.

“Era come il sole impegnato nella sua rotazione: la stessa faccia brillante e tiepida in un dato momento, ma aspra e ustionante in un altro. Pur amandolo non poteva negare di esserne spaventata…” 
“Lui era la sua unica speranza”

Mentre Mungo è a Londra per studiare, gli giunge una lettera da Camilla che lo informa che il padre è morto. Al suo arrivo scoprirà un’orribile verità. L’uomo di cui si fidava il padre li ha mandati in rovina e si è preso tutto, uccidendolo. Per raggiungere il suo scopo e vivere sereno, gli rimane solo da uccidere Mungo, ma per lui non sarà facile disfarsene.

“Soltanto uno sciocco ammazzerebbe il lupo lasciando poi che il cucciolo cresca e si vendichi”

 Da qui, per Mungo, un’avventura dietro l’altra per potersi vendicare contro l’uomo che gli ha tolto tutto, perfino Camilla, il suo unico amore, che lui crede morta, mentre invece è nelle mani del suo nemico.

Tra profezie sciamane, lotte all’ultimo sangue, viaggi in nave e tempeste, Wilbur Smith, ci porta in terre lontane, ci fa soffrire e gioire con la sua penna.

“Attento al cuore nero… e alla sete che non si sazia mai”

L’autore ha sempre trattato argomenti storici molto importanti, facendoli suoi, amalgamandoli alla sua fantasia più sfrenata. Ogni dettaglio è minuziosamente descritto e preciso. 

Inizia per Mungo un lungo viaggio in mare, dove sarà costretto a rivedere tutti i suoi principi di uomo. Ma come non farlo, per salvare la sola donna che ama? 

“Esiste soltanto una legge, quella che concede a chi è forte e ricco il potere su chi è debole e povero”

La storia è una corsa contro il tempo, un fuoco bruciante che chiede vendetta e che scorre nelle vene di Mungo. Solo quando avrà distrutto il suo nemico, forse anche la sua integrità morale, e sarà passato sopra ogni uomo, la sua anima potrà essere placata. 

“Luce e tenebre si intrecciano nel tuo sangue, destini contrapposti che si scontreranno durante la tua giovinezza. Esigeranno un sacrificio, e un sacrificio vedranno. Non esiste altro modo”

 Quanto Mungo dovrà sacrificare di sé, tra la caccia agli elefanti africani, le tempeste che quasi lo uccideranno in un mare ostile, la schiavitù, la povertà… per raggiungere la Louisiana e riprendersi ogni cosa che ha perso? Dovrete scoprirlo leggendolo. 

Non posso che fare i miei complimenti all'autore, perché amo tutto ciò che scrive e negli anni non mi ha mai delusa. Neanche una volta. 

“Mungo non riusciva a trovare un solo punto dal bompresso alla poppa in cui non si sentissero il frastuono e il tanfo dell’angoscia umana. Cercò di ignorarli, ma aveva perennemente lo stomaco sottosopra”

Credo che Mungo S. Jones sia uno dei personaggi più ambigui, amato e odiato in egual modo, che Smith abbia mai delineato. Io, logicamente, sono tra quelli che lo ama perdutamente. 

 



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