domenica 8 novembre 2020

Recensione "Viktor. Russian Dolls" di Anna J.Scott


 Buona domenica readers! La nostra Manila ha letto per noi "Viktor. Russian Dolls" di Anna J.Scott.


Trama

Lungi dall'essere il figlio prediletto di Boris Nikita Ivanov – temuto boss di San Pietroburgo – Viktor cerca con tutto se stesso di portare avanti gli affari di famiglia. Cresciuto all'ombra dei fratelli, l'Organizacija gli ha affidato uno degli incarichi più difficili da accettare per quello che all'epoca era solo un ragazzo: essere il freddo sicario del clan. Ma i rimorsi e i sensi di colpa son difficili da tenere a bada, soprattutto quando l'indole non è quella di un vero e proprio killer. Per questo Viktor arranca e tira avanti a forza di vodka e prostitute, arreso ormai all'idea di dover vivere una vita che non sente propriamente sua. Ma i suoi guai non sono finiti, infatti, all'alba di un giorno qualunque, l'ennesima assurda pretesa della famiglia gli piomberà addosso come un fulmine a ciel sereno: è finita l'epoca dell'alcol e delle belle donne per lui, presto dovrà sposare Emma Kozlov, primogenita di un altro Vor altrettanto potente e oltremodo pericoloso.

Emma è giovane e bellissima, ma colei che all'inizio è solo un mero diversivo per finalizzare un'alleanza fra clan, si rivela una donna ribelle, intelligente e tremendamente simile a lui. Tanto simile che la relazione passionale fra Emma e un agente di polizia rischia di rompere per sempre la storica alleanza fra il Dipartimento e la mafija.

Riuscirà Viktor a tenere a bada la crescente possessività nei confronti di una moglie troppo libera, oppure il suo orgoglio ferito rimetterà in circolo il tossico veleno di un sicario a sangue freddo?

Copia Arc gentilmente fornita dall' autrice


Ho letto il romanzo precedente a questo e già mi era piaciuto. L’ambientazione, i personaggi tosti e bellissimi, ma devo dire che qui ho trovato più pathos e più storia.

Quando della propria vita non si è liberi, neanche di scegliere di andare a una festa e uscire con una ragazza diventa impossibile, se non si ha l’autorizzazione del padre, tutto perde valore. E per Viktor, purtroppo, è così. 

La sua esistenza va avanti dovendo assecondare un genitore che è a capo di una delle organizzazioni più importati di San Pietroburgo, e non può assolutamente disobbedire, anche se ha sempre aspirato a una vita normale.
“Io voglio solo vivere una vita normale. Ma a quanto pare non è il mio destino”

Costretto dal padre a essere il killer della famiglia, per Viktor, uccidere non è esaltante, tutt’altro, lui odia farlo, fin da quando è stato costretto la prima volta e la sua esistenza è crollata. 

Ribelle, sfacciato, bellissimo e abituato alle donne facili, non è il perfetto figlio che si occupa degli affari di famiglia, così, la madre severa e preoccupata che il figlio possa sfuggirgli di mano, decide di combinare un matrimonio. 

“Sono stufa della tua immaturità e agirò io per te, se non hai le palle di assumerti le tue responsabilità”…

“Quindi? Cosa avete intenzione di fare? Licenziarmi?”
“No, cretino, ti sposerai”, sbotta mia madre.

 La scelta della futura sposa ricade ovviamente sulla figlia di un altro boss altrettanto importante: Emma Kozlov e, per Viktor, è come una condanna a morte. Dovrà dire addio alla sua libertà, alle sue notti brave e a tutte le donne a cui si concede volentieri.

La futura mogliettina, altri non è che una bellissima ragazza che ha in comune con Viktor la voglia di libertà e di vivere la vita a modo suo, ma anche lei ha un cognome e un padre che decidono ogni cosa del suo futuro.

L’incontro tra i due protagonisti non è dei più rosei, ostinati e ribelli entrambi, cercano una soluzione al “problema” anche se sanno di non avere via di uscita. Tra una discussione e l’altra, Emma e Viktor capiscono di essere molto simili, raggiungendo un accordo che va bene a entrambi. Ma riusciranno ad attenersi al piano?

“È il nostro primo momento di tregua, e mentre passiamo di fronte alla vetrata del grosso soggiorno che ospita altre persone in tiro, vedo la nostra immagine riflessa. Mi tocca ammettere che insieme non siamo male”

L’attrazione scoppia senza pudore e i due neo sposi si trovano a lottare anche dentro le lenzuola, ma la complicità cresce e cominciano a vedersi con occhi diversi. 

"Viktor Ivanov è un pezzo di merda patentato, ma forse… e dico forse… non è tutto da buttare via”

 Tra un crescendo di emozioni, amore, passione e ribellione, Emma e Viktor capiscono di provare dei sentimenti l’uno per l’altra. 

“Sei bellissima, mi piace come sei, come parli, come ti muovi, e mi piace chi sei. Peccato che io sia maledetto fino al midollo, Emma. Ti infetterò con la mia dannazione, ti porterò giù, a fondo con me, perché la mia sola vicinanza ti rovinerà l’anima…”

 Emma vede cosa si nasconde dietro la facciata da duro di suo marito e arrivata al dunque, sarà la sola persona che lotterà per lui, per la loro libertà e per non farlo uccidere più a sangue freddo, anche se Viktor non lo ha mai fatto di sua volontà.

“Non sono il mostro che credi. Ho ucciso, vero. Ho ucciso uomini che hanno tradito la mia famiglia, uomini che hanno cercato di incastrarmi. Ho sempre ucciso per proteggermi e mai per il gusto di farlo. Hai capito?”

 Le loro fragilità verranno a galla unendoli sempre di più, cercando un futuro che sia diverso da quello che gli è stato predestinato.

Bello, coinvolgente, appassionato, con le scene di sesso potenti, ma sentite, mai volgari o fine a se stesse. C’è più storia, più contorno. Insomma, devo dire che ho trovato una gran maturità nel modo di scrivere della scrittrice. Ve lo consiglio per gli amanti dei mafia romance.

“Lei non è perfetta, lei è perfetta per me. Sembriamo due pezzi di un puzzle completamente sbagliato ma che si incastrano alla perfezione”
“Avevi ragione, Emma Kozlov, mi sono innamorato di te. Mi dispiace.”

 Aspetto con gioia di leggere dell’ultimo fratello



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