lunedì 12 ottobre 2020

Recensione "Liquirizia" di Claudio Loreto


 

Readers oggi la nostra Manila ci parlerà della sua ultima lettura "Liquirizia" di Claudio Loreto, pubblicato con Leucotea Edizioni nell'ottobre del 2019. Un romanzo d’amore a sfondo storico, siete pronti a fare questo viaggio?


Titolo: Liquirizia
Autore: Claudio Loreto
Editore: Leucotea - Sanremo
ISBN: 978-88-94917-37-6
Pagine: 144
Pubblicazione: ottobre 2019
Presentazione al pubblico: 18-20 ottobre 2019, in occasione del “Book Pride” 2019 di Genova
Prezzo cartaceo: euro 14,90
Genere: Romanzo d’amore a sfondo storico
 
Copia ARC gentilmente fornita dall'autore

Trama
Una ferita da baionetta catapulta Giuliano (giovane sottotenente della 8ª Armata Italiana in Russia) tra le rovine di Stalingrado, dove tra tedeschi e sovietici si combatte una delle più grandi battaglie della storia umana. Uno sparo impreciso incrocia le vite dell'ufficiale e di una tiratrice scelta russa, Tanja: l'irreale incontro di un momento li segnerà per sempre, portando alla luce un'altra incredibile vicenda. Attori di questo intreccio sono la coccarda di un generale dell'Armata Rossa e "Liquirizia", l'orsacchiotto di stoffa che fin da bambina aiuta la soldatessa a vincere di notte la paura del buio. La storia di un amore che si oppone ai duri precetti della guerra e all'odio tra i popoli.

Oggi vi parlerò di un romanzo ambientato durante la seconda guerra mondiale ed è inutile dire, per chi mi conosce, che adoro quel periodo storico in particolare.
Giuliano è di origine russa, ma vive a San Remo, in Liguria. Nel momento in cui viene chiamato in guerra, invece di arruolarsi con i sovietici, lui parte con l’Ottava Armata Italiana. Un ragazzo, come lo descrive l’autore esuberante e chiassoso; un po’ impulsivo ed appassionato.
Il suo animo è buono, non conosce la cattiveria, combatte solo per sopravvivere. 
"Gli uomini sono capaci di farsi a pezzi l’un l’altro senza neppure odiarsi, ma semplicemente perché qualcuno in qualche palazzo lontano ha firmato un pezzo di carta"

Una ferita di guerra lo terrà lontano dal suo reparto e la sua empatia verso il nemico catturato, farà scoprire ai suoi superiori che parla benissimo il tedesco. Sarà così mandato come traduttore in un’altra missione.

Durante tutto il romanzo si alternano le vicissitudini del protagonista e il racconto dettagliato di una guerra che ha segnato la storia. L’autore ti fa così entrare in quel preciso periodo facendoti sentire parte di esso e delucidando gli avvenimenti in modo non pesante, ma anzi, davvero interessante.

In quegli anni, forse non tutti sanno che…

"Nelle file dell’esercito sovietico c’erano molte donne…
Erano infatti loro le prime vittime dei nazisti e preferivano morire mentre imbracciavano un mitra piuttosto che venire stuprate e poi sventrate con le baionette"

 E anche per Tanja, il cui sogno era diventare ballerina del Bolshoi, diventare cecchino in quella guerra non era stata una decisione facile. Ma la portava avanti con coraggio, la sua mira era migliore di quella di molti uomini. 

E quando un giorno viene braccata da due nemici, il giovane Giuliano e un ufficiale tedesco… la sua vita sembra giunta al termine, se non fosse che Giuliano, per compassione, per le sue origini russe e per la sua avversità contro la violenza sulle donne, la salva.

I due giovani rimangono intrappolati in un palazzo da cui non hanno possibilità di uscita e passeranno tre lunghi giorni insieme.

Da qui la solitudine, la riconoscenza e l’attrazione che provano uno per l’altra, li porterà a vivere dei momenti molto intensi. Non solo si racconteranno le loro vite, ma si conosceranno a fondo, innamorandosi e facendo venire a galla tutte le loro fragilità.

"Da bimba, Tanja la sera si rifiutava di prendere sonno per timore dell’oscurità. Stepan le aveva allora regalato un orsacchiotto di stoffa. “Si chiama Liquirizia” aveva spiegato “Se ti addormenterai, lui ti aiuterà a fare dei bellissimi sogni”

 Tre giorni… solo tre giorni per innamorarsi, conoscersi, volersi. Giuliano e Tanja vivono un sogno in mezzo alla guerra, alla morte, alle bombe. Ma si sa, l’amore è più forte di ogni cosa. 

Una volta separati, Giuliano viene deportato. Solo l’influenza di Tanja, che era la nipote di Kovalev, comandante russo, al quale spiega come il giovane l’abbia salvata da morte certa, a Giuliano viene riservato un atteggiamento di riguardo.

“Ti avevo sì stuzzicata a trovarti un cascamorto, ma non intendevo certo un soldato nemico! Dico, sei ammattita?”
“E poi come diamine fai a dire di amarlo? Ti sei ritrovata insieme a lui giocoforza. E per pochi giorni. Non sai nulla di lui!”


 Un bel romanzo, dove le distanze non contano, dove le origini non contano… dove l’unica cosa importante è il cuore. Perché il cuore, non ha occhi per vedere certe differenze. 

Non nascondo che mi sarebbe piaciuto leggere più pagine sui quei tre fatidici giorni che Giuliano e Tanja hanno passato insieme, in modo da potermi appassionare di più alla loro storia d’amore. Per far sì che quel pensiero fisso che hanno i protagonisti e che dura negli anni in cui non si vedono, potesse impregnarsi di uno struggimento maggiore

"Tanja non riusciva a considerare nessuno che non fosse Giuliano. Di lui non aveva nemmeno una fotografia… né un indirizzo: sapeva soltanto che era di un posto chiamato San Remo"

 Liquirizia è comunque un bel romanzo, che per gli appassionati di quel periodo storico, non è da perdere. 

"Tutti quegli anni di sforzi per cancellarla dal cuore e dalla mente… erano svaniti in un soffio. Di colpo era ripiombato a Stalingrado.
Con la speranza che ogni mattino, al tuo risveglio, lui ti porti in regalo il ricordo di me"


              

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