sabato 25 luglio 2020

Intervista a Rosita Mazzei



Readers oggi  sul blog ho il piacere di intervistare Rosita Mazzei ringrazio la Segreti in Giallo Edizioni Belle Epoque per l'opportunità.
Prima di passare alle domande vi lascio la trama del romanzo epistolare dalle tinte noir ad ambientazione storica pubblicato il 23 luglio.

TRAMA
Un nobile orrore è un romanzo, o racconto lungo, epistolare dalle tinte noir e di ambientazione storica. Esso è collocato temporalmente tra il 1870 e il 1871 ed è liberamente ispirato alla storia vera di tre serial killers: linglese Jack lo squartatore e gli italiani Antonio Boggia e Vincenzo Verzeni, tutti operativi alla fine dellOttocento.

Una giovane donna, Beatrice Ruffolo, tramite missive, racconta la propria vita in un mondo che va avanti sia culturalmente che tecnologicamente, mentre i suoi genitori cercano di convincerla a sposarsi per puro interesse economico.

Tramite le lettere dai vari personaggi veniamo a sapere dei folli delitti commessi in una piccola cittadina italiana, mentre la storia della protagonista si intreccia a fatti agghiaccianti e molto più grandi di lei. La voglia di libertà di Beatrice dovrà fare i conti con una serie di omicidi brutali apparentemente molto distanti dalla sua vicenda personale.



1° Intanto ti ringrazio per avermi concesso questa intervista! La prima domanda che vorrei porti è questa: chi è Rosita nella vita di tutti i giorni quando non scrive?
Sono un’amante delle Letteratura gotica e classica, specialmente di quella francese e russa. Sono una convinta sostenitrice dell’uguaglianza di genere, come si può ben notare dal mio romanzo, ma porto anche avanti lotte per la parità tra le varie sfumature che l’umanità e il regno animale ci offrono.

2°Come nasce la tua passione per la scrittura?
Ricordo di aver scritto da sempre brevi storie. Mi appassionava leggere i miei piccoli racconti agli altri sin da piccola, fino a quando, a sedici anni, ho compreso che questa era la strada più adatta a me per portare il mondo alla scoperta della mia tortuosa fantasia.

3°Qual è il tuo primo ricordo legato a esso?
Ricordo di aver scritto una piccola poesia dopo aver letto Le avventure di Pinocchio di Collodi.

4° Un nobile orrore è un romanzo dalle tinte noir ad ambientazione storica, cosa ti ha
spinto a scrivere questo libro?
Volevo raccontare una storia diversa, capace di parlare di problemi attuali pur affondando le proprie radici in un’altra epoca. Al suo interno possiamo trovare il difficile argomento del femminicidio e dell’emancipazione femminile trattata attraverso gli occhi della protagonista, ma anche attraverso i vari omicidi perpetrati durante il corso degli eventi.

5° Com’è nato il titolo del libro?
Volevo sottolineare l’ipocrisia portata avanti dalla famiglia di Beatrice Ruffolo, la protagonista, costretta dai genitori a un matrimonio di convenienza pur di rimpinguare le proprie tasche. La ricchezza, la bella vita e l’agiatezza nel romanzo sembrano dover coesistere con l’orrore di una vita di maltrattamenti e violenze subite in nome del dio denaro.

6°Qual è stata la parte più difficile nella stesura del romanzo?
Sicuramente quella in cui Beatrice si ritrova a dover ammettere che i propri genitori preferiscono l’agiatezza alla sua felicità.

7°Esiste quel famoso blocco dello scrittore? Hai mai dovuto farci i conti?
Più che blocchi dello scrittore vivo dei periodi in cui preferisco soprattutto leggere, per immergermi in mondi diversi da cui ricavare bellezza, passione, ma anche importanti lezioni di vita. Credo sia un errore forzarsi a scrivere quando non si ha nulla da trasmettere, si rischia sempre di produrre pessime opere.

8° Quali emozioni senti quando scrivi?
Le emozioni che provo sono diverse dato che tendo a farmi trasportare da quanto scrivo e a immedesimarmi con il personaggio descritto per meglio narrarlo nella sua totalità. 

9° Hai già in mente una nuova trama?
Al momento sto lavorando a tre testi in contemporanea, di cui uno ho già a disposizione la trama completa, ma non so realmente quale di essi vedrà per primo la luce.

10° Avrei voluto…
Sicuramente avrei voluto essere meno ingenua in passato per evitare determinati errori, ma l’esperienza è sempre una buona maestra e di certo farò tesoro dei suoi insegnamenti.

Grazie Rosita, ti auguro di terminare al più presto i testi su cui stai lavorando e nel frattempo spero di leggerti e magari ci sarà un'altra occasione per parlarci.
Grazie ancora a Rosa Caruso e Maria Grazia Porceddu.

E voi readers se amate questo genere non lasciatevi scappare questa CE ci sono dei titolo davvero validi.

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